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Presentazione dell’autobiografia di Dick Carter 
il più antico club velico del Mediterraneo

il più antico club velico del Mediterraneo Presentazione dell’autobiografia di Dick Carter 

Presentazione dell’autobiografia di Dick Carter 

Presentazione dell’autobiografia di Dick Carter 

24 maggio 2019

Venerdì 24 Maggio 2019 – ore 19:00


Cari Soci,

abbiamo il piacere di invitarVi ad un nuovo evento speciale per il nostro Club e per tutti gli appassionati di vela.

La serata segue, ad un anno esatto di distanza, quella del 2018 allorquando fu varata, sulle nostre banchine dopo lungo ed accurato restauro, “Rabbit” l’imbarcazione vincitrice del Fastnet nel 1965, alla presenza del suo disegnatore Dick Carter.

Dick ci onorerà ancora una volta della Sua presenza in occasione della presentazione della Sua autobiografia. Interverranno anche l’editore Giorgio Nada e il nostro Socio Francesco Gandolfi che ne ha curato la traduzione italiana. 

Sarà certamente un momento particolare per gli amanti delle regate d’altura internazionali e delle imbarcazioni che ne hanno fatto la storia.

Il programma prevede:
Ore 19.00 Presentazione Libro 
A seguire aperitivo 
Ore 20.30 Cena (richiesta prenotazione ) 

Download invito pdf 

 

Per Info e prenotazioni :
Segreteria 
010 253381
info@yci.it

 

Abstract 

Nel 1965 il mondo velico inglese fu sconvolto dall’apparizione di RABBIT, un barchino di 34 piedi, neanche 10 metri e 40, che nelle 4 regate in cui prese parte collezionò un terzo (poi annullato da una squalifica molto speciosa), un 30° e due primi, l’ultimo dei quali nella Regata del Fastnet, la più prestigiosa competizione d’alto mare al mondo.

RABBIT era stato disegnato dal suo proprietario e timoniere, un americano di 32 anni di cui nessuno aveva sentito parlare, né come progettista (del resto non sarebbe stato possibile, RABBIT era la sua “opera prima”) né come timoniere, Dick Carter; lo stesso Carter non aveva mai pensato a una carriera professionale nel campo della progettazione nautica, aveva fatto costruire RABBIT solo per vedere se le sue idee, diversissime da quelle prevalenti all’epoca, avessero una qualche validità.

La avevano, e la cosa non sfuggì a Ed Stettinius, un americano che viveva in Francia, che gli commissionò la progettazione di una “sorella maggiore” di RABBIT; nel 1966 TINA stravinse la One Ton Cup, praticamente il Campionato mondiale per barche d’alto mare, all’epoca corso su 4 prove. Da lì una carriera ai vertici della progettazione di barche da regata d’altura, con serie impressionante di vittorie: la One Ton Cup del 1967, 1968, 1972 e 1973, quest’ultima con YDRA, timonata da Tino Straulino, il più grande velista italiano di tutti i tempi, alla sua ultima vittoria, la quinta, in un campionato mondiale, nel 1969 ancora il Fastnet e in più l’Admiral’s Cup, la più importante competizione velica d’altura a squadre (sull’edizione 1969 Timothy Jeffrey scrisse “If any individual was capable of winning a team event on his own, that person would be Dick Carter), la Sidney-Hobart, la più importante regata d’Australia, varie edizioni della Giraglia e della Middle Sea Race, prove regine del Mediterraneo, Vendredi Treize, la più innovativa e sconvolgente imbarcazione mai progettata per un navigatore solitario (39 metri, 3 alberi, gestibile da una sola persona!), la prima Perini Navi, e l’elenco delle vittorie, dei successi, delle “prime assolute” potrebbe continuare ancora molto.

Poi, alla fine degli anni 70, basta; “una volta che una sfida è stata vinta, per me basta”, lo studio è stato chiuso – molti dei suoi collaboratori hanno avuto grandissimo successo, una volta avviata la loro attività di progettisti – e Carter si è talmente estraniato dal mondo della vela che alcuni dei siti nati nel frattempo lo hanno dato per morto, addirittura nel 2007! Per fortuna così non era, e grazie all’affetto di molti dei suoi vecchi clienti, molti dei quali italiani dove aveva disegnato tra le molte altre le prime tre barche di Raul Gardini e Benbow, ancora oggi quella di cui parla con un particolare affetto, Dick Carter ha ritrovato l’interesse per il mondo della vela, culminato in questa interessantissima autobiografia.